Dimmi come usi i social network e ti dirò chi sei

Ciò che scegliamo di pubblicare sui social network, come Facebook o Twitter può essere indicativo della nostra personalità.
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Viviamo nell’epoca del social network (SN). Condividiamo la nostra vita su Facebook, diciamo quello che pensiamo su Snapchat, scherziamo su Twitter e pubblichiamo le foto di noi stessi e di quello che ci piace su Instagram. Sui social network possiamo decidere di essere noi stessi o anche una persona completamente diversa da noi, se ciò ci aggrada. 

 

M. T. Whitty, ricercatrice presso il Cyber Security Centre dell’ Università di Warwick nel Regno Unito, e altri colleghi che si occupano di sicurezza online e rapporti nei media presso diverse università inglesi, hanno condotto uno studio per cercare di capire se ciò che scegliamo di pubblicare sui social network può essere indicativo della nostra personalità.

 

Ogni giorno scegliamo in maniera consapevole cosa condividere di noi stessi, delle nostre idee e opinioni per promuovere un certo tipo di immagine. Tuttavia comunichiamo chi siamo anche in maniera non intenzionale: il nostro grado di istruzione, il nostro credo religioso, la città di provenienza, ad esempio. 

 

Da precedenti ricerche sappiamo già che gli stili comunicativi possono essere molto diversi a seconda della personalità. Chi è più socievole tende a mostrare foto che lo rappresentino, aggiunge più amici e usa i SN per parlare con gli altri. Chi è più stressato tende ad aggiornare costantemente i propri “status”. Quelli più gentili scrivono in misura maggiore sulle bacheche degli altri. I narcisisti pubblicano foto in cui appaiono attraenti. Ci sono anche studi sulle differenze di genere: le donne tendono a scegliere foto in cui traspare il lato emotivo, gli uomini ciò che li diverte. 

 

A partire da quello che offre la letteratura sul tema della personalità e della condivisione online, Whitty e colleghi hanno scelto di focalizzarsi sulle foto profilo, guidati dall’ipotesi che le immagini che scegliamo come rappresentative della nostra identità permettano una comprensione della personalità in modo non intenzionale e quindi più genuino. Le foto in cui ci mostriamo come vorremmo essere potrebbero dire anche chi siamo effettivamente

 

Nello studio, i soggetti sono stati chiamati a rispondere a delle domande sull’uso che facevano dei social network presi in esame: Facebook e Twitter. Il motivo di questa scelta di questi due SN in particolare è dato dal fatto che il primo è più orientato al privato; il focus è sul mantenimento di reti di conoscenze, familiari o amicali, già esistenti. Twitter, invece, è più aperto verso l’esterno, il focus è nel creare nuove relazioni e farsi conoscere da altri. 

 

Successivamente ai soggetti è stato chiesto di compilare un questionario per misurare la personalità. Il modello impiegato è stato quello della “Teoria dei Big Five”  (Costa and McCrae, 1992; Goldberg, 1990) che misura 5 caratteristiche principali della personalità: estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale. 

 

Lo scopo dell’esperimento è stato capire se la personalità è in qualche modo legata a come ci si presenta sui SN. Nell’esperimento si è cercato di capire se aspetti come la frequenza con cui un utente cambia la propria immagine profilo, la scelta di usare un avatar (un’icona o un’immagine) oppure una fotografia personale e la decisione di selezionare immagini rappresentative di se stessi, fossero influenzati da caratteristiche legate alla personalità.

 

Dai risultati dell’esperimento vi è la conferma che la personalità influenza la scelta delle immagini, anche se non ci sono differenze significative tra chi sceglie una propria foto e chi un avatar e ciò non avviene sempre in maniera consapevole, ma paradossalmente avviene anche il contrario: le persone cercano di nascondere alcuni aspetti della propria personalità in maniera deliberata.

 

 Rispetto ai singoli fattori di personalità è emerso anche che le persone più scrupolose e perseveranti tendono ad aggiornare in misura maggiore e con costanza il loro profilo, probabilmente perché impiegano nei social lo stesso impegno che utilizzano per raggiungere i propri obiettivi. 

 

Un dato interessante è stato che ad aggiornare maggiormente i propri stati e a cambiare più spesso le proprio foto, con la preferenza di contenuti personali e rappresentativi, non sono le persone più estroverse e quindi socievoli, ma le persone più introverse e chiuse. 

Chi è timido, insicuro e poco aperto alle relazioni, potrebbe sentirsi protetto dal velo che l’esperienza online offre e potrebbe riuscire ad aprirsi agli altri e raccontarsi con meno timore del giudizio che nei rapporti del mondo reale. 

 

Questi risultati si inseriscono in un filone di ricerca, come si comportamento le persone quando sono online, utile per chi lavora sull’autenticazione, identificazione o chi effettua analisi di pre-screening sulle persone come datori di lavoro, recupero crediti, forze dell’ordine… È bene tenerlo a mente quando stiamo per pubblicare qualcosa che riguarda la nostra vita che sia una foto del nostro profilo, delle vacanze, un link a una notizia che ci interessa o un contenuto di una pagina che ci ha fatto sorridere.

 

 

FONTE

 

 

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0191886916312478